La protesi di caviglia, nuovo orizzonte sul trattamento della grave artrosi di caviglia

P: Le chiediamo alcune delucidazioni in merito ai nuovi orizzonti sulla degenerazione della cartilagine della caviglia:

D: Il trattamento dipende dalla gravità e dalla estensione della lesione.

Nelle lesioni circoscritte e meno gravi sono utilizzati farmaci, infiltrazioni loco regionali con acido ialuronico.Oggi sta crescendo sempre maggiormente la medicina rigenerativa: PRP, Monociti, Lipocel…

Quando, nelle lesioni osteocondrali più importanti , non otteniamo risultati con questi presidi , si passa alla chirurgia vera e propria:

La chirurgia artroscopica : è una tecnica all’avanguardia che il chirurgo del piede ha nelle proprie mani.

P: Ma quando ci troviamo di fronte alle caviglie con grave perdita della cartilagine?

D: qui entriamo nel capitolo dell’ARTROSI DI CAVIGLIA.

Quello che bisogna dire per prima cosa è che, frequentemente, ci troviamo di fronte ad un’artrosi post traumatica.

Mentre nell’anca e nel ginocchio prevale l’artrosi primitiva , qui ci troviamo di fronte ad un paziente che ha avuto qualche anno prima un trauma, grave o meno grave.

Quindi frequentemente possiamo trovarci di fronte a pazienti giovani o relativamente giovani.

Più raramente può trattarsi di un artrosi primaria o reumatica.

P: Ma ci dica dottore !! dobbiamo fare una protesi o una artrodesi?

D: Direi che lei si è molto documentato a tale proposito poiché questa è la domanda più frequente che il chirurgo del piede si trova ad ascoltare dal paziente.

Fino qualche anno fa l’intervento elettivo nell’artrosi di caviglia era l’ARTRODESI, cioè il blocco della caviglia. La caviglia artrosica è già una caviglia con scarso movimento, bloccando completamente l’articolazione si toglieva il dolore dovuto al minimo movimento residuo.

P: in che cosa consiste l’artrodesi?

D: semplicemente si rimuove la cartilagine residua rovinata, si pulisce l’articolazione dalle calcificazioni e dai frammenti ossei presenti , si mette a contatto osso con osso e si fissa tutto con viti, placche o atri mezzi di sintesi, atteggiando la caviglia a novanta gradi circa .

Le ossa si fonderanno tra loro e avremo una caviglia bloccata definitivamente a 90 gradi.

P: …..e ultimamente la protesi!

D: come per anca e ginocchio, negli ultimi anni , anche per la caviglia, si è messa a disposizione una artroprotesi.

Le protesi di ultima generazione sono costituite da tre compartimenti: quello tibiale, quello astragalico e il menisco mobile.

Il chirurgo del piede può trovarsi nella circostanza di effettuare questo intervento che richiede esperienza e conoscenza della anatomia e della biomeccanica di piede e caviglia.

L’intervento consiste nel sostituire l’articolazione e la cartilagine rovinata della caviglia con l’apparecchio protesico fatto di titanio , cromo cobalto e polietilene

L’intervento si esegue in anestesia spinale.

Il paziente , mediamente , sta ricoverato quattro giorni.

Dopo l’intervento viene applicato un gambaletto gessato che sarà utilizzato per tre settimane senza carico ed a seguire altre tre settimane con carico.

Alla rimozione del gesso seguirà attenta e precisa fisioterapia per effettuare la ripresa della mobilizzazione della caviglia, per rieducare al cammino corretto il paziente, per tonificare i muscoli della gamba.

P: qual è l’età più consigliata per fare questo intervento.?

D:…anche questa è una domanda molto interessante!!!!

Fino a qualche anno fa si diceva che la protesi trova indicazione sopra i cinquanta anni.

Come abbiamo detto in precedenza spesso la causa della artrosi è un trauma e spesso i nostri pazienti sono giovani. Alcuni , tra gli specialisti più noti al mondo con casistiche operatorie tra le più numerose, operano pazienti anche sotto i 30 aa.!!

Il problema delle protesi in generale è la durata. Se non subentrano particolari complicazioni o intolleranze, si è visto che la durata dell’impianto è paragonabile a quelli di anca e ginocchio.

Controindicazioni?: severa osteoporosi, terapia immunosoppressiva, precedenti infezioni della caviglia, lesioni della cute locali, gravi deformità, gravi rigidità ed altri.